L'isola in rovina è uno dei posti più spettrali del mondo
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Hashima è una delle isole dell'arcipelago del Giappone e, data la sua forma, è anche nota come Gunkanjima, termine che significa isola della nave da guerra vista dall'alto, infatti, somiglia ad una corazzata giapponese.
La storia dell'isola è molto interessante, poiché in passato è stato un importante centro minerario dedicato all'estrazione del carbone, diventando un autentico villaggio industriale in cui gli operai lavoravano e abitavano.
Pur avendo a disposizione tutti i servizi indispensabili, Hashima presentava dei problemi soprattutto di approvvigionamento dal momento che acqua e viveri, oltre ad altri generi di prima necessità, provenivano dalla terraferma e per le spesso pericolose condizioni ambientali faticavano ad arrivare a destinazioni. Il luogo in cui si trova l'isola, infatti, era spesso soggetta a spaventosi tifoni che rendevano difficile o addirittura impedivano la navigazione.
Una condizione di difficoltà che si è mantenuta fino alla chiusura del sito negli anni Settanta, che ha a sua volta comportato un progressivo abbandono dell'isola e il decadimento dei suoi edifici, che oggi si presentano in stato di rovina.
Proprio il suo aspetto inconfondibile e particolare ha reso l'isola uno dei maggiori esempi di architettura industriale del mondo e gli ha permesso di essere inserito nella lista dei Patrimoni dell'Umanità UNESCO.
Dopo anni di totale abbandono, nel 2009 è stato abolito il divieto di accesso all'isola e una sua parte è stata resa nuovamente accessibile ai turisti, che di anno in anno aumentano perchè curiosi di scoprire un luogo fantasma davvero eccezionale.
L'isola si presenta oggi come un posto ameno e desolato in cui gli edifici sono parzialmente crollati (e in alcuni casi pericolanti) e ricoperti dalla vegetazione, e in cui le strade sono affollate di macerie. Uno spettacolo spettrale!